La sfida di Letta: “Se perdo ne trarrò le conseguenze”

Il segretario del Pd in corsa per il seggio vacante alla Camera comincia la campagna elettorale da Montalcino
Ernesto Ferrara
montalcino ( Si)
« Se non avessi accettato sarebbe stata diserzione», confida Enrico Letta al debutto della campagna senese, davanti a 150 persone nel chiostro di Sant’Agostino a Montalcino. E poi va anche oltre: « Me la gioco senza paracadute, per me è una scelta totale. C’è una percentuale di rischio ma per me è un termometro importante. Per me è lascia o raddoppia. Se perdo, perdo: non vengo recuperato in nessun modo, trarrò le conseguenze come qualsiasi persona seria farebbe. Ci sono i sì e i no, io l’ho già fatto una volta » . Non arriva a dire « se perdo vado a casa » – come fece, senza rispettare la promessa, il suo miglior amico- nemico, Matteo Renzi – ma è lo stesso un monito, per il Pd toscano che di ex renziani è ancora pieno. Come a dire “attenzione perchè qui io mi gioco tutto. E anche voi”. « Ma è certo che lo sosteniamo » , rivendicano non a caso subito dal Pd toscano, che corre a presenziare a Montalcino non con molti dirigenti in verità, ma coi big sì: la segretaria Simona Bonafè assiste in prima fila, qualche seggiola più in il governatore Eugenio Giani che si ferma a lungo col leader dem. Arrivano tutti i sindaci di centrosinistra del collegio e il segretario dem che ha accettato la candidatura alla Camera alle suppletive di settembre- ottobre si presenta con tutti, a tutti chiede un consiglio. «Serve un piano per il turismo e per le infrastrutture» invoca il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli, lettiano da sempre. Non ha granchè voglia di affrontare le patate bollenti, Letta.
Alleanze? Italia Viva, che chiede un’intesa regionale, o i 5 Stelle, che coi renziani non vogliono stare? «Di queste cose parleremo nelle prossime settimane. Io la mia candidatura la voglio offrire in una logica più larga possibile, mi metto a disposizione di un allargamento. A me sembra di poter dire che il quadro politico italiano ormai si è semplificato. Da una parte ci sono Salvini e Meloni e i sovranisti, dall’altra l’alternativa» risponde il segretario. Mps? « Direzione a Siena, salvaguardia dell’occupazione, niente spezzatino » invocano primi cittadini e dirigenti dem. «Approfondirò », promette in privatoo il segretario. «Mps è tema importantissimo del quale mi occuperò come già sto facendo oggi da segretario del Pd e a maggior ragione cercherò di fare da rappresentante di questo territorio. È una risorsa fondamentale della Toscana», si limita poi a dire in pubblico. E l’aeroporto di Firenze, a cui nei mesi scorsi sembrò preferire una metro leggera per Pisa? Silenzio: Letta su questo non risponde. «Io mi candido in un collegio contendibile, posso vincere e perdere. Sono qui per battere la destra e ho la percezione che ce la faremo » dice. Scherza da pisano che si rivolge ai senesi: « Entrambi abbiamo avuto probemi con un vicino un po’ ingombrante, c’è sempre stato un capirsi a vicenda su quel fratello fiorentino così ingombrante. Non sempre è facile, io ho imparato cosa vuol dire, voi avete capito cosa vuol dire » . Si riferiva a Renzi? Chissà. Voglio fare una campagna elettorale che va oltre ogni appartenenza, parlerò a tutti » garantisce Letta che poi si mette a tavola per una cena con i militanti. « Se andrà come vogliamo sarà un bel segnale per Siena 2023 » aggiunge. « Mi impegnerò al massimo » giura, e infatti sarà ancora qui, a Cortona martedì 20, poi il 21 alla festa regionale Pd a Santomato. « Letta non conosce il territorio ma se vuole lo accompagno a vedere dove il Pd voleva mettere il deposito di scorie nucleari, oppure la mancata elettrificazione della ferrovia. Lui è qui per lo stipendio e basta » lo attacca lo sfidante leghista Tommaso Marrocchesi Marzi, per cui domani arriva Matteo Salvini.
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