E dopo cosa succede? Mi sono posto questa domanda. Ammettiamo che per la seconda volta, nel giro di pochi anni, la magistratura intervenendo cambi l’andamento dei fatti: e dopo? Finora tutto normale i passaggi sono stati quelli canonici, difesa a riccio della maggioranza, anche perché un passaggio elettorale è alle porte, risposta compatta delle minoranza che ha sfoggiato una apprezzabilissima unità di intenti. La magistratura risolve solo apparentemente i problemi, perché i tempi sono spesso lunghi e se non c’è un atto soggettivo individuale o di partito la vicenda del Valentini potrebbe arrovellarsi. Esempio di quanto scrivo è proprio il caso di Mussari e del Ceccuzzi a Salerno. Ho anche notato che i magistrati attirano gli avvocati bai passando, alcune volte, la politica e le competenze amministrative, normale! Normale soprattutto in una realtà come quella senese dove tante sono le procedure giudiziarie in corso e tante le querele, come dire: un ambito riservato ai tecnici del settore. I politici più audaci, in questa situazione, rimandano tutto a dopo le elezioni regionali, annullandone di fatto l’importanza. Annullamento favorito anche da alcune dichiarazioni: Caldoro, le Regioni sono inutili. Emiliano: sarò il sindaco della Puglia. Il regionalismo non conta più, il potere è di Renzi ed è centrale ai sindaci l’IRPEF e l’arrangiarsi. Parlare di contenuti diventa spesso strumentale come fa, ad esempio, la capogruppo del PD in consiglio a Siena che richiama il Valentini a un maggiore dinamismo amministrativo. Dimenticandosi di ricordare che lei stessa non ha fatto altro che mettere i bastoni fra le ruote sia come presidente della commissione assetto del territorio, sia nella vicenda del Santa Maria della Scala. Le divisioni del PD sul futuro dell’antico Spedale sono ormai storiche. Divisioni che portano a fare gare per la gestione di dieci mesi, impedendo dei veri investimenti da parte dei privati e ostacolando di fatto la concorrenzialità fra gestori diversi. In questo modo viene favorito chi ha surplus da investire (Opera) per assicurare nel breve periodo la pace sociale, ma tutto resta bloccato!
Torniamo alle questioni più squisitamente politiche, ciò che interessa veramente è il potere per controllare il territorio, scaricando di significato le elezioni regionali e facendo dei contenuti un accessorio marginale. Interesse, quello del controllo, che coinvolge tutte le correnti del PD e in modo particolare i renziani che hanno a questo proposito un maestro insuperabile: Renzi, appunto, che gestirà anche Rossi tramite la giunta regionale. Ecco! Da questo teatrino dovremmo uscire facendo forza proprio sull’unità che le opposizione hanno trovato ultimamente. I cittadini senesi hanno bisogno di contenuti e di realizzazioni sono stanchi dei fallimenti che hanno subito e di guardare alla magistratura come estrema ratio. Questa battaglia per il cambiamento deve essere portata fino in fondo con determinazione collegandola a dei contenuti chiari partendo dai fatti e costruendoci sopra un progetto strategico. I punti per un progetto strategico sono stati ormai individuati, così come non dovrebbe essere difficile trovarne le coperture economico-finanziarie vista l’importanza che rivestono. Spetta a chi ha gestito, in questo periodo difficile, l’opposizione in consiglio comunale legare i due aspetti sopra descritti, con gli appoggi necessari e aprire la strada ad un futuro di cui noi tutti abbiamo bisogno.
Pierluigi Piccini