COMUNICATO STAMPA del 30 luglio 2020
SIENA – Il bilancio comunale del 2019 (non toccato dal Covid-19) è insignificante, fatto sulle fatture, talmente piatto che poteva essere gestito egregiamente anche dagli uffici comunali. Di investimenti nemmeno l’ombra: appena 4 milioni rispetto ai 21 previsti, ovvero qualche manutenzione. Non ci sono progetti esecutivi nel cassetto, nessuna possibilità di creare nuova finanza, presupposti indispensabili per generare lavoro e ricchezza. Si nota solo una paura eccessiva nei confronti dell’indebitamento, come se quest’ultimo non fosse necessario per fare investimenti che comunque, aprendo nuovi spazi operativi, viene ridotto di circa 8 milioni di euro. Insomma: nessuno investimento, incapacità a incassare i residui attivi ed esclusiva attenzione agli accantonamenti. Non si capisce dove la città stia andando, critica che è venuta anche da una parte della maggioranza. I toni perenni da campagna elettorale e i continui annunci non servono anche perché si scontrano alla prova dei fatti con i numeri e, si sa, i numeri sono sempre galantuomini. La preoccupazione è grande. Stiamo parlando di un bilancio che non ha subito le ripercussioni del 2020, dunque scevro da fenomeni esterni. Nonostante questo vede scendere la spesa per beni e servizi quella per il personale, diminuita di 713 mila euro. Ci saranno nuove assunzioni, ma come verranno compensate economicamente e in che lasso di tempo? I residui attivi salgono da 9 milioni a 700 mila (gennaio 2019) a 10 milioni 550 mila euro (dicembre 2019). Anche la Tasi aumenta nella incapacità ad essere riscossa. Le multe non incassate valgono 18 milioni di multe: il Comune riesce a farsi pagare solo il 35% di ciò che ha messo in bilancio. Molte sono contestabili, o possono andare in prescrizione. Aver dato la funzione della riscossione a Siena Parcheggi ad oggi non ha sortito gli effetti desiderati, forse vedremo qualcosa nel corso dell’anno in corso, ma con molta probabilità sarà soltanto per una porzione dell’anno 2020. Con le prospettive che l’anno nuovo riserva, è molto probabile che le sofferenze da parte dei contribuenti si potranno dilatare. Ma torniamo a ciò che ci interessa, il 2019. Avremmo gradito la presenza in aula dell’avvocato De Mossi che avrebbe potuto illustrarci altri atti amministrativi correlati e far diventare la discussione un elemento importante di sintesi strategica, ammesso che ci sia. Ma tutto questo non è avvenuto dimostrando, nei fatti, che un atto importantissimo come il bilancio consuntivo del 2019 è considerato dall’amministrazione da lui presieduta un semplice atto burocratico di valenza esclusivamente contabile. La strategia risulta non classificata.