Donate 107 opere tra disegni e acqueforti. Schmidt: presto una mostra
Laura Antonini
Un tesoro di 107 opere tra disegni antichi e acqueforti di autori come Simone Cantarini, Battista Franco e Baldassarre Franceschini detto il Volterrano da ieri sono patrimonio della Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, donati dal collezionista Carlo Pineider, erede della famiglia che lanciò lo storico marchio fiorentino di articoli di lusso di cancelleria e pelletteria.
Si tratta di una collezione maturata dal 1980 ad oggi «con un gusto personale e un approccio scientifico come un corpo coerente — ha commentato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt — Tutte opere che ben dialogano con la nostra collezione che viene così arricchita». Tra gli esemplari databili al XVI secolo di grande pregio è lo studio di Battista Franco (1510 ca.-1561) per la Natività della Vergine, preparatorio per gli affreschi dell’abside del Duomo di Urbino. «Un’opera — commenta Schmidt — che verrà regolarmente esposta». Il nucleo più ricco della collezione è quindi quello degli autori del Seicento fiorentino con ben sei fogli di Baldassarre Franceschini detto il Volterrano.
«È con immensa gratitudine che accogliamo la collezione Pineider, una delle più importanti donazioni arrivate agli Uffizi nell’ultimo secolo. In questi tempi duri, nei quali l’Italia sta orgogliosamente combattendo il nemico microbiologico, la generosità di questo dono, destinato a tutto il popolo italiano, assume un valore particolare, come esempio dell’altruismo e dello spirito di sacrificio cui tutti noi siamo chiamati per proteggere la collettività».
Le opere, sensibili alla luce, resteranno chiuse nel Gabinetto dei designi e delle stampe ma l’intenzione è quella di condividerle da subito. «Faremo un video che girerà sui nostri social grazie alla campagna da poco lanciata “Uffizi Decameron” che vuole rendere fruibile online il nostro patrimonio. Poi saranno visibili nelle mostre».