Maurizio Bologni
Dopo la grancassa della propaganda, il vuoto. Sparito dalla manovra finanziaria del governo Conte il promesso fondo da 1,5 miliardi per risarcire i risparmiatori traditi delle banche, in Toscana va delusa l’attesa di diecimila persone, che ora rischiano di finire preda di avvocati senza scrupoli: sfruttando la grancassa dei maxi risarcimenti promessi invano, alcuni legali avrebbero già cominciato a chiedere anticipi di onorari per il recupero di rimborsi per i quali, però, mancano i fondi. A lanciare l’allarme è Federconsumatori Toscana, da tempo attiva a fianco dei piccoli risparmiatori traditi dal default di Banca Etruria, che ha reso carta straccia azioni e obbligazioni subordinate, ma attenta anche alle sorti di quelli di Banca Mps.
« Il 4 ottobre — ricostruisce Federconsumatori — con grande clamore, come ci ha ormai abituato questo governo, è stato annunciato che tutti gli azionisti-obbligazionisti- risparmiatori truffati sarebbero stati rimborsati. Suoni di tromba per annunciare che 1,5 miliardi sarebbero stati subito destinati ai truffati (in Toscana la platea di chi potrebbe aver diritto a rimborsi a vario titolo potrebbe essere oltre le 10mila persone). Non sono mancati, come sempre nella storia del Paese, pseudo associazioni che hanno fatto da megafono. Di fatto l’unico effetto è quello di lasciare grande spazio ad una aggressiva azione di marketing per studi di avvocati verso persone che già hanno pagato la mala gestio di alcune banche e che ora vengono chiamate a pagare per ricevere ( forse? quando?) un sostanzioso ristoro».
Perché dopo la propaganda, come detto, il vuoto. « In campagna elettorale — affonda il coltello Federconsumatori Toscana — era stato promesso: “ Tutti rimborsati al 100%!”. Peccato che, dopo gli annunci, sono venuti i fatti: nel bilancio dello Stato 2019 trasmesso a Bruxelles, alla voce relativa al fondo, sono assegnati 0 euro. Proprio così: Zero! Per il 2020, 360 milioni ( è credibile?). Ed altrettanti per il 2021».
Cosa succederà adesso al risparmio tradito? «A gennaio — prevede Federocnusmatori Firenze — verranno ( forse) promulgate le “ famigerate” norme attuative del fondo, che attendiamo dal marzo di quest’anno. Nonostante ciò risulta improbabile pensare ad un ristoro nei primi mesi del 2019 per chi ha già ottenuto un arbitrato positivo, considerando che il fondo non ha alcuna dotazione e che non è chiara la sorte della dotazione di 25 milioni in 4 anni ipotizzata dall’originaria previsione della legge di bilancio 2018 targata Baretta, che deve presumibilmente intendersi revocata ». E quindi le istanze a Palazzo Chigi. «Al governo — dice Federconsumatori Toscana — chiediamo una convocazione urgente delle associazioni dei consumatori riconosciute, che hanno rappresentanza e delega dei cittadini truffati, per una verifica seria su cosa e come fare per dare risposte non fumose ai risparmiatori. In assenza di convocazione procederemo ad una manifestazione di protesta dei risparmiatori sotto al Mef».
In Toscana più di 3mila i mini sub obbligazionisti di Banca Etruria che, avendone titolo ( meno di 36mila euro di reddito annuale o meno di 100mila di investimenti finanziari) hanno reclamato e in parte ottenuto il ristoro dell’80% previsto dal fondo di risoluzione. Gli esclusi hanno ricorso all’Arbitrato. Ma Federconsumatori patrocina azioni legali anche contro l’advisor che ha certificato i bilanci di Banca Etruria e la costituzione di parte civile nei processi contro i vecchi amministratori. Esclusi dai risarcimenti i vecchi azionisti che hanno perso tutto, mentre in Mps il valore delle loro azioni si è ridotto a spiccioli, sorte toccata anche agli ex obbligazionisti subordinati (per più di due miliardi) che si sono visti trasformare i bond in azioni. Per tutti loro, che speravano, non ci sono i soldi propagandati dal governo gialloverde.