Fra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, il mondo sembra sulle soglie di una rivoluzione. I movimenti pacifisti, la stagione straordinaria delle arti e in particolare della musica, il Black Power, il Vietnam, Woodstock, i movimenti studenteschi, la psichedelia e mille altri rivoli intellettuali, artistici ed emozionali si fondono in una gigantesca onda d’urto sul punto di travolgere ogni cosa. Un personaggio geniale e poliedrico come Howard Smith – firma di una rubrica iconica per la controcultura sulla rivista «The Village Voice» – era il profilo ideale per diventare il grande narratore di questa ribellione creativa. Fra il 1969 e il 1972 gli viene affidata una trasmissione notturna dall’emittente radiofonica WABC, The Howard Smith Scenes, e la sua voce diventa subito leggendaria. Smith invita in studio i più significativi personaggi della controcultura – registi, attori, scrittori, rockstar e artisti – e intreccia dialoghi di straordinaria libertà e franchezza. Ciascuno di loro sta attraversando un momento irripetibile della propria carriera e lo racconta al microfono di Smith, che trasmette in diretta o registra le interviste su grandi nastri e li archivia nel seminterrato di casa sua, dove solo pochi anni fa, dopo la sua morte, sono stati ritrovati dal figlio. Ciascuno di questi nastri è una capsula del tempo che riporta un frammento vitale di quella stagione straordinaria. Dennis Hopper e Peter Fonda nella prima intervista dopo l’uscita di Easy Rider, l’ultima intervista a Janis Joplin quattro giorni prima della sua morte, Eric Clapton per la prima volta come leader di una band, e le interviste a John Lennon e Yoko Ono che guardano oltre i Beatles, e George Harrison, Andy Warhol, Alien Ginsberg, Mick Jagger, Jim Morrison, Norman Mailer, Lou Reed, Frank Zappa, Vidal Sassoon, Dustin Hoffmann, Joe Cocker, John Mayall, Ario Guthrie, Jerry Garcia, Ravi Shankar e altri ancora. Queste conversazioni, qui per la prima volta raccolte in volume, restituiscono al lettore un momento di irripetibile libertà e disordine creativo, fonte di emozioni e riflessioni di intatta potenza.