di Giulia Gonfiant
Pistoia – Prima seduta per il nuovo consiglio comunale di Pistoia, dopo la storica vittoria elettorale del centrodestra che ha strappato la città alla sinistra dopo 70 anni. Dopo le foto e i saluti di rito, i lavori sono stati inaugurati da Walter Tripi (Pd), consigliere «anziano», cioè quello che ha ottenuto il maggior numero di preferenze. Poi, come previsto dall’ordine del giorno, si è proceduto alla convalida dell’elezione del sindaco e dei componenti dell’assemblea, seguita dal giuramento del primo cittadino, Alessandro Tomasi. Alla fine Emanuele Gelli, nome che la maggioranza aveva scelto per la presidenza del consiglio tra gli eletti nella lista civica «Pistoia concreta», l’ha spuntata. Ma il ruolo della presidenza era stato inizialmente chiesto dalla Lega Nord, secondo partito della coalizione, insieme a un assessorato poi attribuito ad Alessio Bartolomei, ma il sindaco Tomasi aveva detto no. Anche l’opposizione ha reclamato la carica: «Nel 2007 e nel 2012 il centrodestra, allora in minoranza, l’aveva chiesta per sé in quanto funzione di garanzia», dice Alessandro Cenerini (Pistoia Sorride), che propone di attribuirla al Pd. Al suo fianco, Roberto Bartoli rincara la dose: «È una questione di discontinuità, coraggio e responsabilità: così vi giocate una buona percentuale di credibilità». «Per me invece una figura come Gelli, attiva nel volontariato e non proveniente dai partiti, è proprio una scelta di coraggio e responsabilità», ribatte Tomasi. Dall’opposizione, comunque, non è stata avanzata nessuna proposta alternativa e alla fine, nonostante i 12 consiglieri di minoranza astenuti (due erano assenti), Gelli è stato eletto in terza votazione.
14 luglio 2017 |