Intervista pubblicata da La Nazione ed. Siena a firma Orlando Pacchiani
Piccini ufficializza la candidatura “Un grande patto con i cittadini”
L’ex sindaco scioglie i dubbi: “Siena vuole tornare in serie A”
NON C’È ALTRO tempo da aspettare, «il percorso è già iniziato». L’ex sindaco Pierluigi Piccini rompe gli indugi e lancia la sua candidatura alle amministrative 2018, puntando su «un grande patto con i cittadini» per tornare a guidare Siena.
Piccini, sta valutando da molto l’ipotesi di candidatura a sindaco nel 2018: quali sono i tempi per avviare questo percorso?
«Non c’è tempo, il percorso delle necessità è già iniziato. Sento una forte spinta dalla città. Siena vuole tornare grande e in serie A, la mia sensazione è che abbia attori capaci sparsi per il territorio, nella cosiddetta società civile. Pensiamo alle associazioni civiche, agli imprenditori, ai cittadini. Pensiamo al modello di Matera, che è diventata città della cultura perché ha saputo creare una visione in cui tutti i cittadini erano protagonisti. La Siena che ho in mente è così: è il frutto di un grande patto con i cittadini. Un lavoro enorme, molto più difficile che mettere insieme una coalizione di partiti o movimenti. È una sfida per un nuovo modello di sviluppo per Siena. Personalmente posso contare su una certa esperienza e non mi tremano certo i polsi…».
Come immagina che debba essere lo sviluppo di Siena nei prossimi anni?
«Siena è una grande realtà italiana, una delle più belle e seduttive, ma è anche una città che lavora e che produce. Faccio un esempio simbolico: siamo tutti contenti del fatto che un grande leader mondiale come Obama abbia espresso apprezzamento per la nostra città, ma è possibile che una visita di questo livello si riduca a un giro per i musei? Io avrei riunito i principali leader culturali ed economici di Siena per presentare all’ex presidente Usa la nostra idea di sviluppo, consegnandogli l’idea di una città bella ma anche di una città che balla».
In che modo crede che emergerà dalla crisi il Monte dei Paschi?
«Ci vorrà molto tempo per vedere i risultati di un’operazione di salvataggio messa in opera con un vero piano di ristrutturazione. Finora i vari responsabili hanno cercato di far passare la nottata senza far emergere la verità nella sua completezza. Alla fine avremo una banca risanata che sarà rimessa dallo Stato sul mercato in cerca di partner. Mi auguro che alla fine il Monte incontri le Poste, ma nulla per noi sarà come prima».
Come valuta i movimenti in corso nei vari fronti civici?
«Il Pd deve aprirsi alla società, quando lo fa va bene. Io vengo da una storia di sinistra che non rinnego, ma quando la sinistra non ascolta le persone non è più sinistra».
Crede che il Movimento 5 Stelle sia in grado di intercettare le conseguenze della crisi in città in misura analoga al piano nazionale?
«Ho un’opinione tutt’altro che critica del M5s, cui riconosco di aver dato una spinta ai partiti verso un cambiamento, o almeno verso il tentativo di cambiamento. Ma riescono a intercettare lo scontento solo quando non devono dare risposte come, ad esempio, succede a livello nazionale. Quando si scende sui territori, nelle città, per amministrare bene serve esperienza. Non basta dire cosa non va, e questo lo fanno bene, ma anche sapere come si aggiusta una strada, essere credibili con le aziende che vogliono investire. Per questo c’è bisogno di risposte vere, servono esperienza e libertà d’azione: la prima manca al M5s, la seconda spesso manca ai partiti».
Identikit
Primo cittadino per undici anni
Il ritorno del 2006 PIERLUIGI Piccini, 64 anni, è stato sindaco di Siena per undici anni; dal 1990 al 2001. Al termine del secondo mandato doveva andare a presiedere la Fondazione Mps, ma gli fu impedito da una direttiva del ministro Visco. Divenne vice direttore di Mps in Francia e nel 2006 decise di candidarsi a sindaco. Da allora è tornato a tempo pieno nella politica cittadina.