Pd, volano stracci: Bettollini lascia i dem, Valenti: “Se ne va perché non è stato candidato”

Scontro frontale tra il sindaco di Chiusi: “onore e rispetto valori non negoziabili” e il segretario provinciale “la sfiducia non la decide lui. Mentalità da o gioco o do noia”

 

Non si placano le tensioni in seno al PD. Dopo la rimozione di Gabriele Berni dalla lista dei candidati alle regionali a favore di Stefano Betti, il sindaco di Chiusi Yuri Bettollini ha annunciato la sua uscita dal partito, in contrapposizione con la condotta politica a livello provinciale, alla quale rivolge un duro attacco su Facebook.

“Cari amici, condivido con voi questo mio momento complesso per comunicare a tutti la mia decisione: lascio il Partito Democratico.Era nell’aria da giorni ma gli eventi di queste ultime ore hanno reso impossibile la mia permanenza all’interno di questo partito”.

“Onestamente vi  dico che Quando si arriva a questo punto le colpe non sono solo da una parte; evidentemente sia io che i rappresentanti del partito non siamo stati all’altezza di questo momento.È probabilmente colpa di entrambi se a livello locale c’é così tanta freddezza nei miei confronti e verso il lavoro che ho fatto in questi 5 anni; chiedevo solamente un po’ di serenità, tranquillità e sostegno per terminare le ultime cose in corso. Invece mi pare che prevalgono o che stanno prevalendo logiche politiche che pensavo erano terminate 10 anni fa. Capita”.

“A livello provinciale vi erano segnali di evidente insofferenza sulla mia condotta politica da tempo; una direzione provinciale dilaniata dalle ultime scissioni che nei fatti non ha mai accettato o tollerato azioni politiche “sfrontate” come ho sempre fatto e condotto. Io non ho mai fatto niente per piacergli così come loro non lo hanno fatto con me. Capita.Non posso tollerare però l’attacco alla mia persona che alcuni dirigenti locali e provinciali si sono permessi di fare in queste ore. Io non sono un arrogante e non vi permetto ne dirmelo ne di scriverlo dove leggono anche le mie figlie. Non vi permetto di dipengermi per quello che non sono e non vi permetto di scrivere che il mio problema sarebbe il “mio carattere”. È il mantra di una certa sinistra:…..ogni volta che emerge un personaggio bisogna dire che ….”è bravo ma ha un brutto carattere”.

“Ma è lo stesso carattere che ha portato il freccia rossa in questo territorio, è lo stesso carattere che in 5 anni ha fatto 7 milioni di opere pubbliche, è lo stesso carattere che ha portato 10 mila presenze di turisti in più in 4 anni, è lo stesso carattere che ha investito 100 mila euro all’anno nelle scuole, è lo stesso carattere che portato la nostra Città ad essere comune europeo dello sport, è la stesso carattere che ha affrontato per tutto il territorio la pandemia legata al Covid, è lo stesso carattere che ha creduto nel percorso della memoria valorizzandolo come mai è stato fatto prima, è lo stesso carattere che ha rinunciato ad un assessore per 5 anni facendo risparmiare 100mila euro di costi della politica dimostrando che si possono raggiungere obiettivi importanti anche con meno politici; è lo stesso carattere che ha preso per il verso l’area sportiva a Pania dove tra poco inaugureremo un palazzetto da mille posti. (dal 2006 nessuno è riuscito a dare una prospettiva a quell’area)”.

“Potrei continuare ore a scrivere le cose fatte per Chiusi, per il territorio e per tutti noi. Ma non serve a niente. Le cose fatte sono già il passato. Adesso bisogna guardare al futuro ma prima dico grazie a tutti i compagni di partito che mi hanno sostenuto, eletto e che ancora hanno fiducia in me; non vi tradisco compagni, non cambio partito, ma semplicemente termino il mio mandato che mi avete affidato mantenendo l’impegno senza la tessera di nessun schieramento politico ma solo con la mia coscienza e la mia dignità di amministratore”.

“Ringrazio di cuore anche coloro hanno avuto parole irriguardose nei miei confronti, anche nelle ultime ore; io vi guardo e sono contento di aver scelto la vita mia e di essere diverso da voi. Capitemi, non posso consentirvi di togliermi la mia Serenità: quando dalla politica si passa ai giudizi sulla persona vuol dire che si è superato quel limite per il quale vengono assunte le relative responsabilità”.

“Ringrazio di cuore tutti i simpatizzanti del Pd che, seppur non iscritti al partito, lo avete votato per consentirmi di fare il Sindaco. Lotterò ancora per voi, ve lo prometto.Oggi vincono loro. Ma chissà, la ruota gira per tutti.Scusatemi se di domenica ho turbato la vostra giornata con questi screzi politici che sicuramente odiate, ma dovevo assumere questa decisione per il bene vostro e anche per il bene mio.Domani comunicherò per scritto alla direzione comunale, provinciale e regionale la mia uscita dal Partito Democratico.In politica l’Onore e il Rispetto sono due valori non negoziabili”.

Questa la replica del segretario provinciale dem Valenti, sempre sui social.

“Leggo sulla stampa che il sindaco di Chiusi mi ritiene sfiduciato, e leggo le sue legittime motivazioni.Magari non sarebbe male dirla tutta, ma se Juri Bettollini non ne ha il coraggio, nonostante i post ad effetto con leoni e compagnia, forse tocca dirla a me.Il problema di Bettollini è uno solo, che in quella lista non c’è lui. E, nella sua logica, se non c’è lui non c’è nessuno.Ma la domanda da farsi allora è un’altra. Perche non c’è lui in quella lista?La risposta è semplice: perché il suo territorio non ce l’ha voluto. Nessuno. Nè la sua unione comunale né le altre unioni comunali della val di chiana. Sono stati fatti non uno, ma tre passaggi sulla sua candidatura. Ad ogni passaggio la situazione è peggiorata, fino ad arrivare all’ultimo, dove mi hanno fatto sapere che in caso di sua candidatura c’erano segretari e iscritti pronti a restituire la tessera”.

“Lui definisce sfiducia un voto unanime in direzione, non saprei come definire questi passaggi, sicuramente non ‘attestazione di stima. Datoche è un tipo sportivo, mi ha minacciato solo tre volte al telefono, mandato i suoi soliti messaggi intimidatori che in tutta mi fanno sbadigliare, mi ha detto per due volte che si sarebbe dimesso senza che nessuno glielo abbia chiesto. Poi naturalmente non l’ha fatto.Probabilmente a Juri dispiace il bel clima che si respira in Val di Chiana per la candidatura di Elena Rosignoli e di Simone Bezzini. Se lui fosse stato con me alla festa del suo partito nel suo comune sabato scorso lo avrebbe respirato”.

“Ma per alcuni vale il concetto che o giochi o dai noia.Sarebbe bene che un sindaco, pur con tutte le velleità del caso, pensasse a lavorare bene per il suo comune invece di avvelenare il clima della campagna elettorale del Partito per il quale è eletto, e si impegnasse al massimo per la campagna elettorale.Se io sono sfiduciato non lo decide di certo lui, con i consueti modi arroganti che – ma sembra non averlo capito – sono venuti a noia a tutti da un pezzo.E se così fosse tornerò serenamente a fare quello che faccio, ringraziando per le opportunità che il mio partito mi ha dato”.

“Ma finché sono segretario le cose si fanno ascoltando i territori. Non chi urla più forte.Ricordo a Juri, in conclusione, che se qualcuno ha subito uno sgarbo, e non da me, è chi aveva alle spalle un pezzo di territorio e si è visto escluso, non di certo lui. E che questo sgarbo non viene da me, ma da una frammentazione in una corrente che, in passato, con tanto ardore ha sostenuto.Mi aspetto i soliti commenti sprezzanti qui sotto. Faccia pure. Io a differenza di lui non banno nessuno. Ora basta polemiche. Facciamo una bella campagna elettorale”.

 

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